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La Direttiva Europea 2004/80 prevede che ogni Stato debba conformare le proprie disposizioni legislative, regolamentari e amministrative al fine di garantire un indennizzo, equo ed adeguato, alle vittime di reato intenzionale violento sul proprio territorio.

La Corte di Giustizia Europea, con Sentenza depositata l’11.10.2016, nella causa C-604/14, ha rilevato che l’Italia non aveva, nel periodo dal 2004 al 2014, pienamente attuato tale Direttiva, poiché il sistema di indennizzo statale era previsto solamente per alcuni determinati reati intenzionali violenti.

Tale Direttiva è stata, infatti, pienamente recepita dal nostro Legislatore solamente con la Legge n. 122 del 7 luglio scorso (artt.  da 11 a 16), la quale ha esteso l'indennizzo per le spese mediche  e assistenziali, al tutte le vittime di un reato  doloso  commesso  con  violenza alla persona.

È quindi prevedibile che, a seguito di questa Sentenza, saranno numerose le domande di indennizzo proposte per fatti criminosi commessi prima dell’entrata in vigore della  scdi cui sopra. Il Ministero della Giustizia, a seguito della pronuncia della CGUE, si è detto intenzionato a procedere con tempestività alla valutazione di tali domande.