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Mandato d’arresto europeo: novità sul diritto di difesa

  • 10/10/2016

La Legge 22 aprile 2005, n. 69, in esecuzione della Decisione Quadro n. 2002/584/GAI, ha introdotto una disciplina speciale nei rapporti giurisdizionali con gli altri Stati membri dell’Unione Europea, finalizzata all’arresto e alla consegna delle persone ricercate.

Tale disciplina si sostanzia nell’introduzione dello strumento del Mandato di arresto europeo (c.d. M.A.E.), cioè la possibilità per uno Stato membro di emanare un mandato di arresto valido su tutto il territorio dell’UE. 

Recentemente il D.Lgs.  15 settembre 2016 n. 184, pubblicato in G.U. il 3 ottobre scorso ha  introdotto una ulteriore novità alla disciplina prevedendo l’art. 9, comma 5-bis; cioè, la facoltà per il ricercato, di nominare un difensore nello Stato di emissione del mandato d’arresto.

L’onere, poi, di dare immediato avviso alle Autorità Consolari della nomina, ovvero della volontà dell’interessato di avvalersi di un difensore dello Stato di emissione, è stato attribuito alla Corte di Appello nel cui distretto l'imputato o il condannato ha la residenza.

Questa novità sul diritto di difesa è l’ultimo, per ora, tassello della normativa sul mandato d’arresto europeo in Italia.

 

 

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