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Lunedì 6 marzo scorso la Camera dei Deputati procederà alla votazione, a seguito delle modifiche apportate dalla Commissione Lavoro il 28 febbraio scorso, del Disegno di Legge sul lavoro autonomo, il c.d. “Statuto dei lavoratori autonomi”. 

Tra le novità di maggior rilievo, l’art. 11 dello Statuto stabilisce che le amministrazioni pubbliche promuovano, in qualità di stazioni appaltanti, la partecipazione dei lavoratori autonomi agli appalti pubblici per la prestazione di servizi (non dunque anche per la fornitura di beni).

Al fine di consentire ciò è riconosciuta, ai soggetti che svolgono attività professionale, la possibilità: (i) di costituire reti di esercenti la professione e consentire agli stessi di partecipare alle reti di imprese, in forma di reti miste (ai sensi dell’art. 3, commi 4-ter e seguenti, D.L. 10 febbraio 2009); (ii) di costituire consorzi stabili professionali; (iii) di costituire associazioni temporanee professionali, secondo la disciplina prevista all’art. 48 dal nuovo Codice degli Appalti Pubblici.

Il testo del disegno di legge dovrà poi tornare al Senato, da cui era iniziato l’iter legislativo, per la terza e definitiva approvazione.