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Non sempre il singolo socio può agire contro l’amministratore

  • 18/06/2019

La Corte di Cassazione, sez. III Civile, con sentenza depositata il 30 maggio 2019 n. 14778 ha affermato che i soci di una società di capitali non hanno sempre titolo per avanzare pretese risarcitorie nei confronti dell’amministratore che con il suo comportamento illecito abbia danneggiato la società, con conseguente depauperamento del patrimonio personale degli stessi soci, per la perdita del capitale investito nella società e della possibilità di incassare utili di gestione.

L’art. 2394 c.c. prevede, infatti, che il danno subito nella sfera personale del socio o del terzo debba conseguenza diretta ed immediata della condotta dell’amministratore. Nel caso in questione i danni lamentati sono indiretti: il mero riflesso del pregiudizio subito a monte dalla società (eventualmente oggetto di azione ex art. 2394 c.c. da parte dei creditori ovvero del curatore fallimentare ex art. 146 l.f.).

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