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Attuazione della Decisione Quadro n. 2003/568/GAI, sulla lotta alla corruzione nel settore privato

  • 27/03/2017

La Decisione Quadro del Consiglio UE del 22 luglio 2003, n. 2003/568/GAI, ha posto il principio generale secondo cui, all’interno dell’Unione Europea, i comportamenti di corruzione attiva e passiva nel settore privato devono costituire illeciti penali.

A tal proposito, lo scorso 17 marzo, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo allo schema di Decreto Legislativo, attuativo di tale Decisione Quadro, che apporta modifiche gli artt. 2635, 2635-bis e 2635-ter del Codice civile.

Il provvedimento, composto di sette articoli, punisce la condotta di colui che offra o prometta denaro o altra utilità non dovuti al soggetto di una società od ente privato, così come quella del soggetto di una società od ente privato che solleciti o riceva una dazione di denaro o di altra utilità non dovuti, al fine di compiere od omettere un atto rientrante tra i propri doveri. 

Quanto al soggetto della società o dell’ente privato, si tratta sia di colui che svolga funzioni dirigenziali o di controllo, sia di colui che eserciti funzioni direttive diverse da quelle di amministrazione e controllo.

Infine, lo schema di decreto legislativo sancisce che la condanna per il reato di corruzione tra privati e per istigazione alla corruzione tra privati comporti, in ogni caso, l’interdizione temporanea dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese.

Il provvedimento del Governo è ora al vaglio del Senato.

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